Gli alunni della scuola media Tito Lucrezio Caro: alla scoperta della cultura, della storia e delle tradizioni di Secondigliano.

12.12.2015 11:44

 

Secondigliano è storia, cultura e tradizioni, non è camorra, spaccio, delinquenza. Questo è il messaggio che noi docenti della scuola media Tito Lucrezio Caro vogliamo trasmettere ai nostri alunni al di là di ogni pregiudizio e strumentalizzazione politica.

Ed oggi, infatti, è stata una giornata particolare per i “vivaci” alunni della terza M, un bel viaggio alla scoperta dei valori del loro territorio per la conoscenza della sua cultura, della sua storia, delle sue tradizioni.

Accolti e guidati dal parroco don Giuseppe Provitera, i ragazzi hanno visitato i due presepi allestiti presso la chiesa della Natività, uno a grandezza naturale e l’altro in stile settecentesco.

Il maestro Vincenzo Casaburi, autore di entrambi i presepi ha svelato ai ragazzi tanti segreti, tanti misteri legati alla sua arte, che hanno seguito con vivo interesse la sua conversazione ed hanno posto domande per conoscere ancor meglio quel fantastico mondo raccontato in un’opera così complessa, articolata e completa.

L’osservazione dei presepi è stato uno strumento di partenza per fornire ai ragazzi le coordinate per scoprire il proprio quartiere. Nel presepe in stile settecentesco, infatti, il maestro Casaburi ha invitato i ragazzi a osservare la riproduzione in miniatura dei Vicoli Censi di Secondigliano, cuore di quello che un tempo era un comune a sé e non periferia della città di Napoli.

Valido il contributo di Salvatore Testa, presidente dell’associazione culturale SeLF, che ha raccontato la storia di Secondigliano svelando segreti e storie a molti sconosciuti.

Secondigliano, comune autonomo fino al 1926 e centro agro alimentare molto importante, era un casale dedito alla produzione della farina e produttore di pasta, famoso per la lavorazione di un pregiato salame.

Altra caratteristica del luogo era la presenza di filari di gelsi per l’allevamento dei bachi e per la lavorazione della seta.

Poi l’annessione alla città ha portato, purtroppo, a tanti problemi, come disoccupazione, violenza, degrado. Ma come siamo soliti dire ai nostri alunni, fa più rumore un albero che cade che una foresta che cresce e noi dobbiamo far emergere il bene che c’è a Secondigliano e sappiamo che ce n’è tanto.

Anna Baldissara

 

 

 

 

 

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