INTERVISTA AL MAESTRO D'ARTE PRESEPIALE VINCENZO CASABURI

29.04.2015 15:10

Non capita tutti i giorni, avere di fronte un grande maestro della tradizione presepiale napoletana, invece questo è avvenuto: lo ha incontrato la redazione del "CARO" GIORNALINO ONLINE.
 
L’incontro è avvenuto al Centro giovanile “Sandro Pertini”  di Secondigliano. 
 
“Il maestro” Vincenzo Casaburi, ha collaborato per la realizzazione del maxi libro “Pullicenella…” che attraverso  i disegni delle quinte classi delle scuole primarie di Secondigliano ha “rispolverato” le antiche credenze popolari napoletane. Noi, redattori  del “Caro” giornalino online,  abbiamo avuto l’onore di incontrarlo e ci ha affascinato conoscere la sua storia.
 
Eliana la caporedattrice gli ha formulato delle domande, secondo la regola, oramai più che conosciuta, delle 5 doppie W .
 
CHI è il maestro Vincenzo Casaburi?
Sono un uomo semplice che ha un forte  legame con il suo quartiere,  e che ama  profondamente  realizzare  Presepi.
 
QUANDO ha incominciato ad avere questa passione?
Da ragazzo, imitavo mio padre che per il Natale “costruiva”  il Presepe per la nostra famiglia, purtroppo i miei figli non hanno ereditato la mia stessa passione.
 
PERCHE’ ha deciso di intraprendere quest’arte?
La passione per la tradizione del Presepe napoletano è stata molto forte per me, infatti il mio vero mestiere era il macellaio, ma poi ho deciso di dedicarmi interamente alla creazione dei Presepi, perché la loro realizzazione richiedeva molto tempo.
 
A COSA  si ispira  nel realizzare i suoi presepi?
Nei miei presepi, sono spesso rappresentati i vicoli di Secondigliano, soprattutto  Vico Censi, dove abito, i personaggi invece sono quelli classici.
 
DOVE sono presenti le sue opere?
Un presepe lo si può trovare nella Chiesa di S. Maria della Natività, un altro nella Chiesa dei Sacri Cuori  ambedue a Secondigliano e poi sparsi per l’Italia e per il mondo perché il Presepe Napoletano è ammirato da tutti .
 
L’intervista si conclude con l’invito, da parte del maestro Casaburi,  a visitare il suo laboratorio, richiesta prontamente accettata dai redattori del “Caro” giornalino online che hanno respirato, in questa giornata,  aria di arte e cultura .
 
 
 
 
 

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