Un “buco” che limita il diritto allo studio per i ragazzi di Secondigliano

10.01.2016 12:24

Sono una docente della scuola media Tito Lucrezio Caro e voglio segnalare una situazione di disagio che si sta ritorcendo contro la scuola e contro gli alunni.

Da oltre un mese, come ben sanno i cittadini della zona, in viale delle Galassie a Secondigliano, sulla carreggiata, all’altezza dell’ingresso della nostra scuola si è aperta una voragine.  Il Dirigente Scolastico ha ricevuto l’ordine di interdizione del passaggio anche pedonale, intanto, però, la strada NON È STATA INIBITA al traffico.

Studenti e docenti sono tutti costretti ad un orario diversificato per poter accedere alla scuola attraverso il cancello della scuola adiacente con conseguente disagio per tutti gli utenti del territorio.

La situazione è, a dir poco, strana. Perché non è consentito l’accesso alla scuola, mentre i bus, le auto, i pedoni, continuano  a passare sulla carreggiata? Perché la strada non è stata chiusa al traffico? Perché nessuno ne impedisce il passaggio?

La voragine è stata, poi, riparata, ma come succede a volte a Napoli, dopo pochi giorni, con le prime piogge la voragine si è riaperta e per tutta l’utenza della scuola media Tito Lucrezio Caro continuano i disagi.

Da semplice cittadina mi chiedo: ma cosa fanno le istituzioni locali cui spetta riparare il danno? Cosa possiamo fare per riavere il nostro normale tempo scuola? Le istituzioni sono presenti solo nei grandi eventi?

Da docente, invece, mi chiedo: come farò a trasmettere fiducia nei miei alunni verso le istituzioni? Come farò a non deludere le loro aspettative?

Ogni giorno incoraggio i miei alunni al rispetto dell’ambiente, al desiderio di riqualificazione del territorio, a rivalutare la propria storia, la propria cultura, le proprie tradizioni, a essere orgogliosi di essere cittadini di una città meravigliosa, quale è Napoli. Ma OGGI mi sento sola e avvilita.

È mai possibile che un piccolo avvallamento sulla strada, in prossimità del cancello della mia scuola, debba mettere in crisi il mio lavoro e l’ordinario svolgimento delle lezioni in una scuola in cui da anni si progetta, si lavora e si crede nel futuro dei nostri ragazzi?

Una docente

 

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